Autore della recensione: Samuele Ferri.
Un sottile ma robusto fusto, piccole foglioline, delicati fiori rosa e teneri succosi frutti. Questi sono gli elementi di un bonsai.
In Bonsai (edito in italiano da DV Giochi) gli autori Rosaria Battiato, Massimo Borzì e Martino Chiacchiera ripropongono ai giocatori l’esperienza zen della coltivazione di queste affascinanti piante. Il gioco si concentra sul piazzamento strategico delle tessere esagonali che rappresentano i quattro elementi citati prima, al fine di fare più punti a fine partita. Durante il proprio turno, ogni giocatore può scegliere tra: “meditare”, ossia pescare una carta che permetterà di acquisire tessere, oppure “coltivare”, cioè, piazzare le tessere precedentemente acquisite per far crescere il proprio alberello. Il gioco prosegue finché il mazzo di carte non si esaurisce.
Uno dei pregi assoluti di questo gioco, oltre alla sua semplicità, è la varietà e la diversificazione degli alberi che i giocatori possono creare; non esistono due alberi uguali in ogni partita. Inoltre, l’accuratezza dei disegni di Davood Moghaddami è fenomenale e ogni carta sembra un piccolo quadro.
Una partita a Bonsai dura in media quaranta minuti, più cinque per le spiegazioni, che è perfettamente in linea con altri titoli della stessa categoria. Tuttavia, discutendo con altri giocatori che hanno fatto numerose partite, ci siamo resi conto che l’obiettivo del gioco sia diventato per noi quasi unicamente perfezionare l’estetica del bonsai, trascurando i punti vittoria e volendo continuare ad abbellire la nostra opera anche dopo il termine della partita.
Il gioco è quindi consigliato a chi cerca un’esperienza di gioco semplice e intrigante, o a chi vuole sbizzarrire la propria fantasia (su questa linea consigliamo anche titoli come Canvas o Kanagawa).
Da una prospettiva più tecnica, il gioco risulta ben strutturato nonostante l’aleatorietà della pesca delle carte: infatti ogni giocatore ha sempre la possibilità di giocare in modo da non rovinare la bellezza della propria creazione.
Particolarmente interessante è il sistema di punteggio, che spinge i giocatori a riflettere su come allineare le tessere per massimizzare i loro punti. Ad esempio, i “fiori” valgono un punto per ogni lato libero attorno a loro, mentre i “frutti” valgono sette punti ciascuno ma non possono essere piazzati adiacenti ad altri frutti.
Un altro dettaglio interessante sono le “statistiche” dei giocatori. All’inizio della partita, ognuno può conservare al massimo cinque tessere nella propria riserva e, con l’azione di coltivare, piazzare al massimo tre tessere (un tronco, una foglia e una libera a scelta). Questi numeri possono essere aumentati con apposite carte del mazzo pescate durante l’azione di meditare. Il limite iniziale di cinque tessere è un po’ restrittivo e i giocatori fanno a gara per accaparrarsi le carte che lo aumentano.
In conclusione, Bonsai è un gioco estremamente soddisfacente e ne consiglio vivamente l’acquisto se vi piacciono giochi in stile Century o Azul.