Questi giochi hanno vinto nel 2024 (parte 2)

Possiamo affermare senza troppe remore che tutti i premi più importanti sono stati attribuiti in questa interessante annata ludica. Ecco dunque quali giochi hanno vinto cosa.

Spiel des Jahres (il celebre gioco dell’anno in Germania): Sky Team.

Kennerspiel des Jahres (gioco dell’anno un po’ più impegnativo): Daybreak.

Deutscher Spieler Preis (gioco dell’anno in Germania dato dal pubblico): Forest Shuffle.

À la carte (miglior gioco di carte secondo la giuria del Fairplay Magazin): Forest Shuffle.

Gioco dell’anno in Italia: Pianeti Sconosciuti.

International Gamers Award: Nucleum.

Spiel Portugal: Nucleum.

Scelto dai Goblin (selezione degli utenti della Tana dei Goblin):
– migliore peso leggero: Sky Team;
– migliore peso medio: The White Castle;
– migliore eurogame: Darwin’s Journey;
– migliore tematico: Stationfall;
– migliore ibrido: Hegemony;
– migliore astratto: Hens.

In Germania hanno spopolato i cooperativi con Sky Team e Daybreak e il gioco legato al bosco Forest Shuffle.
Tra gli eurogames di qualità spiccano Nucleum e Darwin’s Journey.
In Italia tra i giochi tematici ha fatto molto scalpore Stationfall.

Con questi ultimi premi, finisce l’anno ludico in corso (che va da una fiera di Essen all’altra) e inizia il nuovo anno ludico. Siamo curiosi di vedere cosa ci riserverà il futuro. Di titoli interessanti ne abbiamo già visti diversi.

Chi è stato a Essen quali giochi ha apprezzato?

La rinomata Fiera di Essen è giunta al suo termine anche quest’anno.

I primi sondaggi che vengono svolti a caldo durante la manifestazione, per capire quali giochi meritano una certa attenzione da parte del pubblico, sono la Scoutaktion organizzata dalla rivista tedesca Fairplay Magazin e il GeekBuzz organizzato da boardgamegeek.com. Ecco dunque quali titoli hanno particolarmente apprezzato le persone presenti in fiera che hanno sfruttato questi due strumenti per dire la propria in merito alle tantissime novità:

Scoutaktion Fairplay Magazin

Titoli medio-pesanti emersi:

Titoli leggeri emersi:

GeekBuzz di boardgamegeek.com

Titoli impegnativi emersi:

Titoli medio-leggeri emersi:

Tra le prime impressioni a caldo e il successo effettivo che un titolo può avere nel corso dell’anno (premi giurie, scalate classifiche popolari, ecc.) non c’è sempre sintonia.

Non ci resta dunque che continuare a monitorare la situazione, per capire cosa emergerà effettivamente dalla massa.

Giochi hot alla Fiera di Essen 2024

Capire quali giochi nuovi avranno successo nel corso degli anni, non è ancora realmente fattibile. Ci vorrà un po’ di tempo, analizzando classifiche popolari e premiazioni di giurie varie.

Per puro diletto proveremo però lo stesso a stilare una lista di titoli che sembrano essere molto promettenti in questa Fiera di Essen ormai alle porte.

Titoli impegnativi che promettono bene:

Tra i pesi medi, sembrano promettere bene:

Tra i pesi leggeri invece:

In attesa di vedere cosa ci dirà il tempo in merito, buon gioco a tutti e buona fiera.

Riapertura del Foce

Ciao a tutti. Dopo aver passato un mese di luglio in astinenza ludica, riapre il Foce a Lugano! Da venerdì 02 agosto alle 20.30, come di consueto.

Giochintavola a Giubiasco resta chiuso fino a venerdì 30 agosto compreso. Le attività riprenderanno in settembre.

Spiel des Jahres e Kennerspiel des Jahres 2024: nominati e raccomandati

Nominati e raccomandati, chiaramente si parla di giochi da tavolo.

Ecco ciò che ha deciso la rinomata giuria del premio tedesco, in grado di spostare gli equilibri nel mercato ludico.

Per lo Spiel des Jahres i tre candidati alla vittoria finale sono:

  • Sky Team
  • In the Footsteps of Darwin
  • Captain Flip

Raccomandati:

  • Harmonies
  • Passt Nicht
  • Trekking Through History
  • Codice Fantasma
  • Trio
  • Schätz it if you can

Per il Kennerspiel des Jahres i tre candidati alla vittoria finale sono:

  • Daybreak
  • The Guild of Merchant Explorers
  • Ticket to Ride Legacy

Raccomandati:

  • Forest Shuffle
  • Bier Pioniere
  • Botanicus
  • Ritual

Commento personale:

Che Sky Team fosse in lista da qualche parte era scontato, mi ha però stupito (in positivo) la scelta di metterlo nello Spiel des Jahres: le probabilità che vinca il premio sono alte, ovviamente a mio avviso.

In the Footsteps of Darwin era tra i candidati all’As d’Or in Francia, ma alla fine non ha vinto. Captain Flip è un gioco che può coinvolgere tutti, anche non giocatori. Sono curioso di capire il motivo della totale assenza di The Same Game: guardando i giudizi dei singoli giurati, sembrava un must. Vorrei capire cosa è successo, qual è stato l’inghippo (se ci è stato).

Dato che Sky Team è finito nello Spiel des Jahres, Daybreak a mio parere ha la strada abbastanza spianata per vincere il Kennerspiel des Jahres. Tematica contemporanea accattivante che fa riflettere.

Per i risultati definitivi, vale a dire i due vincitori nelle due categorie, bisognerà ora attendere ancora un po’.

Nel frattempo, non ci resta che giocare.

Pronostico Spiel des Jahres e Kennerspiel des Jahres 2024

Manca solo una settimana alla divulgazione dei nominati del gioco dell’anno e del gioco dell’anno per iniziati in Germania.

La giuria di questi due rinomati premi non tiene nascosto nulla al pubblico, anzi, i giurati scrivono su riviste e blog i loro pareri, quindi farsi un’idea e capire quali giochi potrebbero essere nominati e vincere, non è una missione così impossibile.

Le due fonti principali, che ho consultato per effettuare il mio pronostico personale così per divertimento, sono le seguenti:
Spiel des Jahres 2024 : infos & pronos (articolo apparso sul forum francese di trictrac.net).
Unsere Empfehlungen zum Spiel des Jahres 2024 e Unsere Empfehlungen zum Kennerspiel des Jahres 2024 (video apparsi sul canale Youtube tedesco Better Board Games).

Tra i possibili nominati dello Spiel des Jahres, vedo come plausibili:

Outsider:

  • Sides
  • In the Footsteps of Darwin / Auf den Wegen von Darwin
  • Trekking Through History / Trekking: Reise durch die Zeit
  • Mycelia

Tra i possibili nominati del Kennerspiel des Jahres, vedo come plausibili:

Outsider:

  • The Vale of Eternity
  • Bier Pioniere
  • The White Castle / Die Weisse Burg

Sono curioso di vedere tra una settimana quali saranno effettivamente i nominati di quest’anno.
Nel frattempo, buon gioco a tutti!

Questi giochi hanno vinto nel 2024

Nella prima parte dell’anno vengono assegnati vari premi, tra cui quanto segue.

In Francia è stato assegnato l’As d’or – Jeu de l’année:
Trio (gioco per tutti)
Faraway (gioco per iniziati)
La Famiglia (gioco per esperti)

In Svizzera nello Swiss Gamers Award ha vinto:
Faraway

Gli utenti del sito boardgamegeek.com hanno assegnato il Golden Geek:
Hegemony (miglior gioco impegnativo e miglior tematico)
Sky Team (miglior gioco da due e miglior cooperativo)
Earth (miglior peso medio)
That’s Not a Hat (miglior party game)

In Italia è stato assegnato il Goblin Magnifico:
Hegemony

Non resta ora che vedere quali giochi saranno in grado di vincere lo Spiel des Jahres e il Kennerspiel des Jahres in Germania, il Gioco dell’anno in Italia, l’International Gamers Award, lo Spiel Portugal e il Deutscher Spieler Preis.

Dized: la soluzione a tutti i problemi?

L’ostacolo numero uno per una diffusione capillare dei giochi da tavolo è la lettura e l’assimilazione dei regolamenti.

Ci sono alcuni giochi che hanno provato a proporre delle soluzioni a questo problema (Andor ad esempio viene spiegato man mano che si gioca), esistono sempre più videotutorial (vedere un video risulta di norma più semplice da gestire che leggere un testo), ma per il momento non si è assistito a nessuna vera rivoluzione nel mondo dei giochi da tavolo.

La questione spinosa dei regolamenti da leggere, capire e spiegare agli altri resta invariata.

Ed è qui che subentra l’applicazione Dized. Essa prova a trasformare il momento di assimilazione dei regolamenti in qualcosa di più fluido e facile. Con dei video e delle animazioni che spiegano passo dopo passo cosa fare, come funziona il gioco, si cerca di rendere meno traumatico questo momento di preparazione necessario per iniziare a giocare.

Resta da capire quanto verrà sfruttato in futuro questo strumento sia dalle case editrici che dai giocatori stessi.

Da seguire e monitorare.

P.S.:
La nostra associazione non è legata in alcun modo a questo progetto. Lo segnaliamo semplicemente nella speranza che possa rendere l’esperienza di gioco più semplice per tutti.

Giochi da tavolo e differenziazione in classe

Quando si parla di differenziazione didattica in ambito scolastico c’è una certa difficoltà a trovare una definizione unanime e comprendere l’efficacia del tutto.

Vige una certa ignoranza e confusione in merito.

In ambito accademico, la stessa Tomlinson, “colei che ha dato il via ed è riconosciuta a livello internazionale come l’ideatrice della differenziazione didattica” (d’Alonzo in: Tomlinson, p. 8), afferma:
“Imparare a differenziare l’istruzione non è una ricerca facile e veloce.”
(Tomlinson in: d’Alonzo & Monauni, p. 27)

Oltretutto: “Non c’è un unico ‘modo giusto’ per mettere in atto efficacemente la differenziazione didattica”.
(Tomlinson, p. 21)

Ciò che però sappiamo è che differenziare in modo efficace non significa differenziare tutto il tempo e non significa nemmeno prevedere un’istruzione individualizzata per ogni singolo studente (sarebbe una pazzia sia da un punto di vista operativo che da un punto di vista educativo).

“Gli insegnanti non devono differenziare tutti gli elementi in tutti i modi possibili in ogni attività. Un’efficace differenziazione didattica include molti momenti in cui le attività non sono differenziate in classe“.
(Tomlinson, p. 34)

“La differenziazione non è un percorso di istruzione individualizzato per ogni singolo studente o un setting di apprendimento dove ognuno esegue compiti adatti a lui/lei.”
(d’Alonzo, Ognuno è speciale, p. 51)

“Sarebbe un assurdo dal punto di vista operativo pensare che ogni alunno possa avere il proprio Piano di Studio, composto da tante UdA individuali. […] Se personalizzare volesse dire creare delle isole, questo sarebbe la negazione dell’educazione e porterebbe all’emarginazione sociale.”
(Petracca in: d’Alonzo, Ognuno è speciale, p. 138)

“Al docente, per differenziare, non occorre avere dati singoli e disaggregati […], non è necessario entrare nello specifico e in modo dettagliato nella rivelazione micrometrica delle caratteristiche di ogni singolo alunno, ma individuare nuclei di Profili emergenti, nei confronti dei quali mettere in atto un processo di differenziazione didattica. Il livello di dettaglio di analisi può casomai aumentare qualora si avertisse la necessità di approfondire la conoscenza di alunni che manifestano BES”.
(d’Alonzo, Ognuno è speciale, p. 82)

In altri termini, ciò che potrebbe aver senso fare è progettare per i “bordi” della classe al posto di una progettazione per una presunta mediana di classe (d’Alonzo & Monauni, p. 74), considerando macro-gruppi di allievi più che singoli allievi e adattarsi di volta in volta al contesto e alle situazioni che si vengono a creare.

Tra le strategie da poter utilizzare nella differenziazione didattica abbiamo varie opzioni (d’Alonzo & Monauni, p. 195; d’Alonzo, Ognuno è speciale, pp. 92-94), alcune più efficaci di altre.

Nello specifico si parla di riduzione di tempi e di contenuti, materiale facilitante, aggiunte e potenziamenti,
stratificazione (attività, compiti ed esercizi articolati su differenti gradi di complessità),
cooperative learning, lavoro di coppie, peer tutoring,
stazioni di lavoro, attività manuali, simulazioni,
schemi e mappe concettuali,
centri di interesse, menu planner, tabelle a scelta multipla,
ecc.

Il consiglio che viene dato nella letteratura è di iniziare implementando una strategia alla volta, per poi eventualmente abbinare più strategie assieme (d’Alonzo & Monauni, p. 193).

In termini di efficacia, le meta-analisi di John Hattie ci danno dei preziosi indizi (Hattie, pp. 266-268).

Il motivo per cui dalla lista soprastante sono state tranciate alcune strategie, è perché secondo la evidence based education non risultano particolarmente efficaci e quindi sono trascurabili.

  • Strategie di differenziazione con bassa efficacia: student control over learning, ability grouping, multi-grade/multi-age classes, matching style of learning, individualized instruction.
  • Strategie di differenziazione con media efficacia: Cooperative Learning, Mastery Learning (dare a tutti il tempo necessario per imparare un argomento o una competenza, prima di passare ad altro), peer tutoring, Keller’s Master Learning (tramite materiale scritto, ognuno procede alla sua velocità seguendo a volte una sequenza libera degli argomenti da affrontare), play programs, time on task, adjunct aids, simulations.
  • Strategie di differenziazione con alta efficacia: concept mapping.

Lasciare scegliere agli studenti quale attività svolgere, è la strategia di differenziazione con la più bassa efficacia in assoluto.

“The empirical findings concerning the benefits of choice are equivocal and confusing. […]
Clarification of relevance to students’ goals predicts positive affect and engagement better than the amount of choice given to students.”
(Katz & Assor in: Moè, p. 144)

Creare menu planner e tabelle a scelta multipla è esoso, costa parecchia fatica, senza che ci siano dei reali benefici in termini di efficacia. La domanda che uno dunque potrebbe legittimamente porsi è: perché farli?

Il problema dell’eccessivo carico di lavoro causato dalle strategie di differenziazione, lo si evince anche analizzando due strategie di differenziazione prese in considerazione da Hattie, ma assenti nella letteratura contemporanea legata alla differenziazione. Il Mastery Learning e il Keller’s Master Learning sono due buoni esempi di differenziazione efficace, ma caduti in disuso a causa – tra le varie cose – dell’eccessiva mole di lavoro che richiedevano ai docenti. Questo aspetto non è da sottovalutare. È facile come quadro pretendere dai docenti metodologie belle sulla carta, ma se poi alla prova dei fatti è una sfida che porta i docenti allo stremo delle forze, il rischio è di ottenere un fenomeno mai visto prima, quello della fuga dall’insegnamento (d’Alonzo in: Tomlinson, p. 5), con conseguenze di fatto catastrofiche per gli studenti.

Dalle meta-analisi di Hattie si può inoltre notare come le pluri-classi siano poco performanti, come anche la tradizione presente nelle scuole ticinesi di svolgere attività con gruppi di livello di competenza, in base alle abilità degli allievi (soprattutto nel primo ciclo). Una buona differenziazione consiste nel variare modalità di insegnamento (a coppie, individualmente, a grande gruppo, ecc.) cercando di far interagire tra di loro bambini della stessa età con livelli di competenza diversi.

Sempre secondo Hattie, proporre attività ludiche in ambito scolastico risulta essere una strategia efficace.

I giochi da tavolo, se proposti in forma cooperativa, sfruttando lavori a coppie, schemi e mappe concettuali (magari mentre si assimilano i regolamenti), possono risultare uno strumento valido e ragionevole.

Di norma, inoltre, è meglio se è il docente a decidere quali giochi da tavolo svolgere, spiegando il motivo agli allievi, e chi giocherà con chi (coppie eterogenee). Tramite le stazioni di lavoro, si possono proporre più giochi alla volta (non andrei oltre ai tre giochi diversi), con eventualmente una stazione jolly da sfruttare come potenziamento.
Effettuando un esempio concreto di una classe di 18 allievi (la media a livello ticinese è di 18 allievi per classe): alla prima postazione ci sono tre copie del gioco A con tre coppie di allievi, alla seconda postazione ci sono tre copie del gioco B con tre coppie di allievi, alla terza postazione ci sono tre copie del gioco C con tre coppie di allievi. La stazione jolly è sfruttabile in caso di necessità. Ogni tot minuti si cambia postazione.

In questo modo per il docente proporre giochi da tavolo risulta fattibile (anche se è da solo) ed è un modo interessante di differenziare l’attività didattica, senza che il tutto richieda uno sforzo eccessivo.

Bibliografia:
– Luigi d’Alonzo, La differenziazione didattica per l’inclusione. Metodi, strategie, attività, Erickson, 2016
– Luigi d’Alonzo (A cura di), Ognuno è speciale. Strategie per la didattica differenziata, Pearson, 2019
– Luigi d’Alonzo & Anna Monauni, Che cos’è la differenziazione didattica. Per una scuola inclusiva ed innovativa, Scholé, 2021
– Carol Ann Tomlinson, La differenziazione didattica in classe. Per rispondere ai bisogni di tutti gli alunni, Scholé, 2022
– John Hattie, Visible Learning for Teachers. Maximizing Impact on Learning, Routledge, 2012
– Angelica Moè, Il piacere di imparare e di insegnare. Pensieri, ambienti e persone motivanti, 2019