L’origine di tutto

“Perché l’essere umano gioca? Perché il gioco è così importante nella storia dell’umanità? Perché è di rilevanza nella vita di tutti i giorni? L’essere umano gioca da quando esiste. E così il gioco è quasi l’origine dell’azione umana – e forse anche del pensiero umano e dello sviluppo umano. Il bello del gioco è l’approfondimento, la contemplazione, la concentrazione assoluta. Giocando, l’essere umano si sviluppa.”
(Karin Falkenberg, “Spielen ist eine anthropologische Konstante”, in: Jörn Morisse e Felix Gebhard (a cura di), “Zeit für Brettspiele. 16 Porträts”, Ventil, Mainz 2019, p. 98)

Il piacere di farcela

“Il senso di controllo corrisponde a un bisogno molto profondo e rappresenta una delle maggiori spinte motivazionali dell’individuo. Se non vengono inibiti da piccoli, gli esseri umani sviluppano una forte motivazione a impegnarsi nel controllare se stessi e l’ambiente, e ad acquisire sempre nuove capacità. E quando raggiungono il successo in queste attività manifestano un forte piacere. Il piacere di ‘farcela’ è un piacere molto intenso, molto antico e più stabile e profondo di quello dato da ‘vincere’ (anche se la nostra società enfatizza quest’ultimo a spese del primo)”.
(Pietro Trabucchi, psicologo sportivo)

Lo strano caso…

“Purtroppo, nonostante tutto, nonostante il crescere di realtà editoriali che propongono novità interessanti, in ambito istituzionale (scuola e istituzioni) e in ambito giornalistico Alberghi e Oche sembrano non tramontare mai!
[…]
Quello che altrove sarebbe di cattivo gusto, ridicolo, grossolano, in campo ludico diventa invece interessante… perché?”
(Andrea Ligabue, esperto di giochi da tavolo)